Splendida metafora. Non esiste alcuna ricetta che valga x tutti. E per di più quella che va x la maggiore non pare proprio essere granché efficace … Triste che ancora ci siano pressioni in questo senso. Forse mal comune mezzo gaudio?
Credo vi siano soprattutto tre cause dietro all’affermazione massiva della “risoluzione standard”:
1) L’assenza di un’educazione che trasferisca quantomeno il concetto di cosa voglia dire “conoscere se stessi” (sottolineandone l’importanza) e che faccia prendere coscienza alle persone della concreta possibilita che esiste di vivere restando diversi dagli altri.
2) L’assenza di una cultura/educazione che trasferisca il gusto di vivere facendo qualcosa di veramente specifico/particolare nella propria vita, qualcosa che vada oltre il mero sostentamento della propria famiglia. Questo concetto è oggi assente dalla nostra cultura.
3) Il “social proof” bias che abbiamo dentro. L’impulso primordiale di fittare nel gruppo (cui conseguono piacevoli scariche di serotonina), che laddove lasciato incontrollato e allo stato brado, porta a vivere una vita mirata solamente a perseguire lo “status”, avendo come unico fine quello di avere “il prato più curato rispetto al vicino”… Cosa in cui tristemente ricade una grande percentuale della popolazione
Splendida metafora. Non esiste alcuna ricetta che valga x tutti. E per di più quella che va x la maggiore non pare proprio essere granché efficace … Triste che ancora ci siano pressioni in questo senso. Forse mal comune mezzo gaudio?
Credo vi siano soprattutto tre cause dietro all’affermazione massiva della “risoluzione standard”:
1) L’assenza di un’educazione che trasferisca quantomeno il concetto di cosa voglia dire “conoscere se stessi” (sottolineandone l’importanza) e che faccia prendere coscienza alle persone della concreta possibilita che esiste di vivere restando diversi dagli altri.
2) L’assenza di una cultura/educazione che trasferisca il gusto di vivere facendo qualcosa di veramente specifico/particolare nella propria vita, qualcosa che vada oltre il mero sostentamento della propria famiglia. Questo concetto è oggi assente dalla nostra cultura.
3) Il “social proof” bias che abbiamo dentro. L’impulso primordiale di fittare nel gruppo (cui conseguono piacevoli scariche di serotonina), che laddove lasciato incontrollato e allo stato brado, porta a vivere una vita mirata solamente a perseguire lo “status”, avendo come unico fine quello di avere “il prato più curato rispetto al vicino”… Cosa in cui tristemente ricade una grande percentuale della popolazione